13-08-2012 la costa del Pallio e i 3 faggi

gruppo

Per un pomeriggio di piena estate visto che il meteo ci regala una calda giornata di sole, organizzo un' uscita in Val Imagna alla ricerca di un nuovo tracciato che mi porti sulla costa del Pallio e all' ombra dei magnifici "Tre Faggi". E' così che con grande piacere all' appuntamento presso il parcheggio del campo sportivo di S. Omobono ci ritroviamo ben in 10 pronti ad affrontare il percorso in programma. In verità per cercare di "scaldare la gamba" mi sono già fatto qualche chilometro in scioltezza lasciando l 'auto a Strozza raggiungendo il punto d' incontro percorrendo la vecchia strada. Tutti sappiamo che si comincia con una lunga salita d' asfalto e quindi con ritmo regolare saliamo prima a Rota Imagna e poi a Brumano senza mai aver la possibilità d irifiatare se non durante il rabbocco delle borracce (consiglio rifornimento idrico a Brumano visto che poi per un bel tratto non c'è possibilità di trovare acqua). Salendo poi oltre l' abitato di Brumano finalmente possiamo lasciare l' asfalto imboccando la sterrata che si dirige alla costa del Pallio e intanto abbiamo già percorso circa 11 km con 650 m di dislivello. Il percorso diventa piu' divertente essendo una comoda carreccia, ma non meno faticoso visto che dopo un breve tratto in piano la strada ricomincia a salire, fino a giungere ai 1350 m slm della costa del Pallio.

Una bella faticata, ma devo dire che il panorama che si apre ripaga tutti noi dello sforzo effettuato. Giusto il tempo di rifiatare e di recuperare le energie con una barretta e si ricomincia a pedalare. Per scelta imbocchiamo la carreccia sul versante Nord anzichè salire sulla cresta del pratone, ma poi le due traiettorie si ricongiungono poco oltre nel punto piu' alto del giro a 1460 m slm. Qui cullati da una piacevole brezza montana ci fermiamo a goderci la vista sia sull' intera Val Imagna con all 'orizzonte la bassa bergamasca sia sull' altro versante le cime orobiche ci confermano quante bellezze sia in grado di offrirci la nostra terra. Dopo il giusto momento contemplativo riprendiamo il tragitto con un bel tratto che superati i pascoli punta verso il basso con una discesa impegnativa piu' per la pendenza e il fondo ghiaioso che per la difficoltà tecnica. E così scesi fin quasi all 'abitato di Fuipiano ricominciamo a pedalare in salita su una carreccia che ci permette, presso un abbeveratoio, di rimpinguare le ormai scarse riserve idriche prima di affrontare l' ultimo tratto in salita che peraltro risulta anche il piu' impegnativo per le pendenze "offerte". Infatti qualche breve tratto si puo' affrontare a spinta fino a raggiungere il sentiero che in piano poi ci conduce ai Tre Faggi. Qui oltre a poter ammirare quello che è un vero e proprio monumento naturalistico costituito da Tre Faggi secolari si puo' apprezzare la vista sulla valle dal balcone naturale dove sorge l' originale struttura di pietra con al centro un piccolo altare dedicato alla madonna.

Le foto di rito, un minimo ristoro e quindi riprendiamo il nostro percorso scendendo verso Est per un breve tratto sassoso che ci permette di incrociare la carreccia che continuiamo a percorrere in discesa fino alla prima curva dove puntiamo diretti in basso in un pratone senza una traccia vera e propria ma tenendo la destra del bosco sotto di noi come punto di riferimento per imboccare il sentiero Cai n° 580. Questo sentiero con qualche passaggio tecnico ci conduce in basso fino alla frazione "Sopra Corna" (in verità un unica cascina privata) dove scorgiamo una comoda sterrata che in falsopiano prima, e discesa poi, ci permette di raggiungere la "Bocchetta di Piazzacava". Da qui un bellissimo single track immerso nel bosco ci regala il divertimento di una guida filante della nostra mtb. Sbucati quindi su una carreccia continuiamo la discesa a tornanti fino a ritrovarci ad un quadrvio con una casella sulla nostra sinistra. Qui scesi di pochi metri sulla cementata sulla sinistra imbocchiamo il sentiero 571 che scende stretto tra la vegetazione con tratti tecnici fino ad un capanno dove il sentiero un poco nascosto ci appare qualche metro sotto. (qualcuno qui ha voluto misurare di persona la consistenza del terreno con un bel ruzzolone fortunatamente senza gravi conseguenze Wink ) Continuando a scendere il bosco lascia spazio ad una breve radura che ci permette di scorgere la carreccia sulla nostra destra che raggiungiamo attraversando il prato. Continuando il nostro percorso in discesa alla prima curva in prossimità di una casella non seguiamo la carreccia, ma prendiamo a sinistra il sentierino che ci appare dietro la casa e percorrendolo ci ritroviamo una breve scalinata in prossimità di una santella. Subito sulla destra possiamo notare il sentiero che continua fino a sbucare su di una strata battuta.

Salendo poche decine di metri, quando la strada presenta una curva, vediamo sulla sinistra un largo sentiero che sale ma noi imbocchiamo il piccolo single track che notiamo prendere leggermente a destra rispetto a quello piu' evidente. Questo tratto nel bosco è sicuramente molto divertente da guidare, anche se con qualche passaggio tecnico e termina vicino ad alcune proprietà con un toboga tra le reti di recinzione su una sterrata. La percorriamo senza indugi solo per un paio di decine di metri per poi scorgere a fatica, prima di una curva, 4 gradini sulla nostra destra che con uno stretto sentierino sassoso ci conducono ad una casella dietro la quale vediamo il sentiero che continua su fondo lastricato di pietre scendere nel bosco. Qui seguendo "a naso" il vecchio tracciato sporco e poco battuto abbiamo dovuto accompagnare la bici a mano con la sensazione di aver imboccato la via sbagliata, ma dopo pochi minuti ci siamo reinmessi su di un comodo sentiero che verso destra ci ha fatto continuare a scendere fino ala località "Cà Taiocchi" dove rivediamo l' asfalto. Da qui prendendo verso destra e dopo una breve sosta alla fontanella della frazione seguiamo la strada che scende fino in prossimità di una chiesa dove, poco prima sulla destra, imbocchiamo una mulattiera lastricata che ci permette di saltare un paio di tornanti e continuando per circa 350 m sulal strada, quando questa piega a sinistra noi proseguiamo dritti prendendo la carreccia in leggera discesa che diventa poi un sentiero che ci conduce all' abitato di Selino e quindi direttamente al centro di S. Omobono ritrovandoci al punto d' incontro della partenza. Salutando gli amici con cui ho condiviso quest' ennesima giornata di divertimento fatta sì di fatica e non poca, di panorami indimenticabili, di tanta allegria in compagnia e perchè no anche di soddisfazione per aver concluso un bel percorso mi incammino sulla provinciale verso Strozza dove ho lasciato la mia auto.
Grazie ancora a tutti gli amici di oggi per la compagnia in questi 51 km e 1570 m di dislivello con l' augurio ovviamante di ritrovarci presto su qualche altro sentiero.

Marco the webmaster

qui la scheda del percorso